Fiera di S. Antonio Abate
Ultima modifica 29 marzo 2022
Sant’Antonio Abate è il protettore dei macellai, dei salumieri e dei droghieri.Un maialetto è presente ai piedi della statua, in quanto l’antica comunità dei monaci di Sant’Antonio curava molte patologie dermatologiche tra le quali l’Herper zoster, comunemente detto “fuoco di Sant’Antonio”. I monaci di Sant’Antonio usavano ungere il malato con del grasso di maiale.
Il 17 gennaio si visita l’antica Chiesa di Sant’Antonio Abate, luogo ideale di raccoglimento e di preghiera che presenta un’architettura orientale e fu sede della “Badia di Sant’Antonio Abate”, con i monaci orientali dal VI° all’ VIII° sec.
In località Sant’Antonio Abate, contrada oggi ad alta intensità abitativa, ha luogo una ricca e tradizionale Fiera nel giorno dedicato al Santo (17 Gennaio).
Un tempo, per risolvere il problema dell’alimentazione i contadini acquistavano in quel giorno il maialino novello da allevare nelle “zimbe” (porcili) per tutto l’anno fino al rito dell’uccisione nel mese di gennaio dell’anno successivo. Questa tradizione è ancora seguita da molte famiglie belvederesi delle contrade che usano a tutt’oggi prepararsi i tipici salumi, prosciutti e sopressate in casa.
Durante la giornata il rito dell’ “infioccata”: gli animali domestici venivano portati davanti la Chiesa dove venivano adornati con fiocchi e medaglie, per essere poi benedetti in segno di buon auspicio e prosperità per le famiglie dei proprietari.