San Martino
Ultima modifica 29 marzo 2022
A Belvedere San Martino è tradizione, festa popolare, porta d’ingresso delle festivita’ natalizie, molto sentita nelle frazioni rurali e nel centro storico, culla della nostra cultura popolare.
“Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri n’han trentuno”. “A San Martino ogni mosto è vino”.
Sono i proverbi sempre attuali, un tempo esclamati dai nonni ed imparati a memoria dai nipoti attorno al focolare.
Novembre è il mese del primo vino ed i proprietari di appezzamenti di terreno l’undici novembre provvedono all’apertura delle botti in cui è conservato il vino novello, realizzato dalla propria vite. A meta’ novembre ci allietano le belle giornate (l’estate di San Martino). Nel mese di novembre si semina il grano nei solchi già preparati dall’aratura nel mese di ottobre.
I proverbi ammoniscono il contadino.
“Per San Clemente (23 novembre) l’inverno mette un dente”.
“A Santu Lonardu (26 novembre) simina ca è tardu”.
“Pe’ Sant’Andria (30 novembre) lu bonu massaru siminatu avia”.
Inizia dopo San Martino l’attesa del Natale e la preparazione dei Presepi, pronti per essere visitati dopo la festa dell’Immacolata (8 dicembre).
In tale data ed anche a Santa Lucia e l’antivigilia di Natale si fa la “crispellata”, impasti di acqua e farina del mulino, ripieni di alici, salate e pepate in estate, e ricotta, fritti a legna o a carbone in olio bollente.
La tradizione vuole che il capofamiglia debba tenere il manico della “frissura” nel momento in cui la moglie vi immerge la prima crispella sotto forma di bambinello.
Dal 13 dicembre, giorno di Santa Lucia si calcolano i mesi dell’anno e per dodici giorni il clima di ogni giorno risulta poi essere quello di ogni mese del nuovo anno.